lunedì 10 dicembre 2012

LA VITA.



Ogni giorno ognuno di noi è costretto a nascondere la sua     identità indossando delle maschere.
Al lavoro, a scuola,a casa, con gli amici e con i nostri cari tutti siamo costretti ad indossarle anche senza rendercene conto.
Questo non significa vivere perché le nostre vera identità vengono così rinchiuse e riescono ad uscire solo quando siamo soli, chiusi in noi stessi.

Perchè da soli riusciamo ad essere veramente noi stessi?

Quand'è che viviamo veramente per quello che siamo?

Ha un senso la vita vissuta in questo modo?

Ma io chi sono?

Esisto?

A quest'ultima domanda risponde Cartesio con la frase 
Cogito ergo sum, che significa penso e quindi sono vivo.
Si, ok se penso sono vivo però,che senso ha dire che noi pensando  viviamo anche se in realtà viviamo nella menzogna e nell'ignoranza di ciò che noi realmente siamo? 
Siamo sicuri che anche i nostri pensieri siano liberi da ogni influenza esterna?
Oppure siamo così assuefatti da ciò che c'è intorno a noi che non riusciamo neanche più a riconoscere la nostra apparenza da noi stessi ?
Forse le uniche persone in grado di mostrare come siamo realmente sono gli artisti. I quali cercano in tutti i modi e con svariati mezzi di far uscire la parte più privata e interiore di se stessi, al fine di rivelarla ma, senza l'uso della parola.      
In questo modo il loro messaggio esiste, c'è ma, è indiretto e personale per ogni spettatore che solo grazie a loro e alle loro opere e a ciò che ci suscitano ,riesce a porsi delle domande e quindi a pensare, e quindi a dare una propria opinione personale ricordandoci chi siamo e che quindi ricordandoci che esistiamo.

Due artisti in particolare secondo me riescono ad esprimere a pieno tutto ciò che sentono e sono Mgritte e Dalì.













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